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L’adozione del modello organizzativo è un elemento fondamentale per escludere la responsabilità dell’Azienda in caso di condanna
La Corte di Cassazione con la sentenza n. 2544 della Quarta Sezione Penale ha puntualizzato che la Società è responsabile in caso di mancata adozione di modelli organizzativi.
Nello specifico, è stata confermata la sentenza di condanna inflitta in appello ad una Srl del settore edile per la morte di un dipendente. Colpevoli oltre ai Dirigenti anche la Società, condannata a pagare una sanzione pecuniaria di 80mila euro.
la Corte precisa infatti, che la non volontarietà dell’evento è comunque compatibile con l’art 5 del D.Lgs. 231/2001 che prevede la responsabilità per i reati commessi nell’ interesse e nel vantaggio dell’Ente .
Nel verdetto viene ribadito il principio secondo cui, pur non volendo il verificarsi dell’infortunio, l’autore del reato ha violato comunque la disciplina, in esso è ravvisabile sia l’interesse, cioè la mancata adozione della disciplina antinfortunistica che rappresenta l’esito di una scelta precisa di indirizzo, sia il vantaggio, derivante dal contenimento della spese a scapito della Sicurezza dei Lavoratori.
L’adozione dei modelli e la vigilanza sulla loro applicazione era l’unica strada per la Società per escludere la sua responsabilità ed evitare la condanna