Gesta Papers n. 82 del 24 Luglio 2014
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RATING DI LEGALITÀ: IMPORTANTI AGEVOLAZIONI PER LE IMPRESE VIRTUOSE
Il Rating di legalità è uno strumento per le Imprese italiane, volto alla promozione e all’introduzione di principi di comportamento etico in ambito aziendale, tramite l’assegnazione di un “riconoscimento” – misurato in “stellette” – indicativo del rispetto della legalità da parte delle Imprese e, più in generale, del grado di attenzione riposto nella corretta gestione del proprio business. All’attribuzione del rating l’ordinamento ricollega vantaggi in sede di concessione di finanziamenti pubblici e agevolazioni per l’accesso al credito bancario.

Allo scopo di promuovere in Italia principi etici nei comportamenti aziendali in attuazione alla Legge del 24 Marzo 2012, n. 27, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) in raccordo con i Ministeri della Giustizia e dell’Interno, ha deliberato nel Novembre 2012 il Regolamento per definire l’attribuzione del rating di legalità alle Imprese operanti nel territorio nazionale con fatturato sopra i 2 milioni di Euro. Il DM Economia e Finanze n. 57/2014 ha quindi introdotto il “Regolamento per l’individuazione delle modalità in base alle quali si tiene conto del rating di legalità”.
Potranno richiedere l’attribuzione del rating le Imprese operative in Italia che abbiano raggiunto un fatturato minimo di due milioni di euro nell’esercizio chiuso l’anno precedente alla richiesta e che siano iscritte al Registro delle Imprese da almeno due anni.
Ricordiamo che, in base al regolamento dell’Antitrust, il rating di legalità è facoltativo e si ottiene su richiesta delle Imprese, ha durata di due anni dal rilascio ed è rinnovabile sempre su richiesta.
Il DM 57/2014 all’Art. 2 specifica che le Pubbliche Amministrazioni in sede di predisposizione dei provvedimenti di concessione di finanziamenti alle Imprese (esempio: credito d’imposta, bonus fiscale, finanziamento agevolato), tengano conto del rating di legalità ad esse attribuito, prevedendo dei sistemi di premialità delle Imprese (preferenza in graduatoria, attribuzione punteggio aggiuntivo e riserva di quota delle risorse finanziarie allocate). Le Pubbliche amministrazioni hanno tempo fino all’8 agosto 2014 (120 giorni dall’entrata in vigore del decreto) per decidere il funzionamento delle agevolazioni nell’accesso ai finanziamenti.
Altresì, all’Art. 4 dispone che le Banche ai fini della riduzione dei tempi e dei costi per la concessione di finanziamenti alle Imprese tengano conto del rating di legalità ad esse attribuito. In tal senso, le Banche devono definire procedure interne per disciplinare l’utilizzo del suddetto rating per l’accesso al credito e la determinazione delle condizioni economiche di erogazione del credito alle Imprese.
Infine, è stabilito che la Banca d’Italia vigilerà sull’osservanza da parte delle Banche della suddetta disposizione (Art. 5) e che le banche devono trasmettere annualmente alla Banca d’Italia una dettagliata relazione sui casi in cui il rating non ha influito sui tempi e sui costi di istruttoria o sulle condizioni economiche di erogazione, con relativa motivazione (Art. 6).
Le Aziende interessate dovranno presentare una domanda, per via telematica, utilizzando l’apposito formulario pubblicato sul sito http://www.agcm.it/rating-di-legalita.html e seguendo le istruzioni indicate.
Per ottenere il rating “di base” (una stella) occorrono alcuni requisiti minimi autocertificati, come:
a) l’assenza di misure di prevenzione personale o patrimoniale
b) misure cautelari personali o patrimoniali per gli amministratori e soci
c) l’assenza di provvedimenti di condanna dell’Autorità e della Commissione europea per illeciti antitrust
d) l’assenza di provvedimenti per il mancato rispetto delle leggi sulla tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e violazioni in materia retributiva, contributiva, assicurativi e fiscali.
Per salire alla valutazione massima, sino alla terza stella, si richiede il possesso degli altri sei requisiti:
a) rispetto dei contenuti del Protocollo di legalità sottoscritto dal Ministero dell’Interno e da Confindustria in data 10 maggio 2010 e rinnovato il 19 giugno 2012, e delle successive versioni dello stesso e delle Linee Guida che ne costituiscono attuazione, del Protocollo di legalità sottoscritto dal Ministero dell’Interno e dalla Lega delle Cooperative in data 14 novembre 2013 e di ulteriori Protocolli che verranno sottoscritti dal Ministero dell’Interno con altre associazioni imprenditoriali, nonché dei protocolli sottoscritti a livello locale dalle Prefetture e dalle associazioni di categoria
b) utilizzo di sistemi di tracciabilità dei pagamenti anche per somme di importi inferiori rispetto a quelli fissati dalla legge
c) adozione di una funzione o struttura organizzativa, anche in outsourcing, che espleti il controllo di conformità delle attività aziendali a disposizioni normative applicabili all’impresa o di un modello organizzativo ai sensi del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231
d) adozione di processi volti a garantire forme di Corporate Social Responsibility anche attraverso l’adesione a programmi promossi da organizzazioni nazionali o internazionali e l’acquisizione di indici di sostenibilità
e) essere iscritti in uno degli elenchi di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa istituiti ai sensi delle vigenti disposizioni di legge (white list)
f) aver aderito a codici etici di autoregolamentazione adottati dalle associazioni di categoria o di aver previsto clausole di mediazione, quando non obbligatorie per legge, nei contratti tra imprese e consumatori per la risoluzione di controversie o di aver adottato protocolli tra associazioni di consumatori e associazioni di imprese per l’attuazione delle conciliazioni paritetiche.
La perdita di uno dei requisiti comporta la revoca del rating o il declassamento dell’Impresa.

Per info contattare dott.ssa Annalisa Baracco: annalisabaracco@gestaonline.it

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